L’espressione emotional branding racchiude in termini inglesi quel fondamentale aspetto del marketing che si rivolge alle persone prima che a dei clienti e quindi ai loro bisogni emotivi, talvolta evocando sensazioni già vissute altre volte intercettando aspirazioni possibili in determinate categorie. In un mondo fatto di connessioni e speranze che si trasformano velocemente esercitare l’empatia è necessario per non restare indietro e cogliere le sfumature di un mercato che si rinnova mantenendo solide le fondamenta dei desideri semplici.
Il cliente ideale
Lo studio del target di riferimento passa per l’analisi accurata del cosiddetto buyer persona quindi del cliente ideale. Analizzarne gli aspetti è un lavoro meticoloso, si rende indispensabile rispondere a quante più domande (Età? Istruzione? Professione? Come si informa? Cosa legge? Di cosa ha paura? Di cosa ha bisogno? Etc)
La conoscenza del segmento di pubblico a cui ci rivolgiamo apre le porte ad una social media strategy diretta e mai ridondante.
La coerenza del messaggio
Avere individuato necessità e paure di un’audience quanto più simile all’anima del nostro branding ci aiuterà a delineare i principi che vogliamo condividere. Scoprire che il nostro servizio / prodotto risponde ad un desiderio semplice (Appetito? Relax? ) darà forma al nostro messaggio che in modo quanto mai empatico dovrà essere coerente senza rivelarsi ripetitivo.
La concretezza del messaggio
Lo studio del pubblico di riferimento e la leale osservazione dei competitors ci ricorda quanto debba essere reale e realistico l’obiettivo del nostro marketing. Scegliamo la concretezza senza artificio per raccontare la filosofia della nostra azienda. Niente è più evocativo di ciò che si conosce e di ciò che si può realizzare.
Il tono della comunicazione
Abbiamo visto quanto il cosiddetto tone of voice sia determinante all’interno di una strategia di digital marketing. Le informazioni raccolte con lo studio accurato sul buyer persona ci hanno raccontato quali siano gli strumenti di informazione che il cliente predilige così come ci hanno mostrato quali canali di vendita e in quali fasce orarie sono da ritenere preferibili. Il tesoretto di informazioni in nostro possesso ci aiuterà a scegliere il tono di comunicazione più efficace.
Scelta dei contenuti
Studiando i principi del visual content marketing (QUI) abbiamo imparato quali zone del cervello umano entrano in funzione se stimolate da determinati contenuti visivi e/o supportati da contenuti musicali. La costruzione di un piano editoriale che sappia potenziare la social experience utilizzando le informazioni raccolte sugli orari e i canali di riferimento costituirà il primo gradino della nostra social media strategy.
Potenziare l’empatia non è certamente un’ obiettivo semplice da raggiungere ma è senza dubbio uno strumento di comunicazione essenziale. Raccontare la nostra azienda senza inganni o toni burocratici ci renderà veri dinnanzi a quell’audience che tanto osserviamo attraverso i social trends e comportamenti digitali di massa che sempre più sono oggetto di studio. Mantenere positiva la reputazione online rimane uno dei primari risultati di lealtà verso il cliente, commenti e recensioni sono la prima cassa di risonanza del buon lavoro fatto.
In tempi di ripartenza dedicare spazio e risorse ad una comunicazione efficace è forse il maggiore ristoro che ci si possa concedere.
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